Tagli al Finanziamento Tecnologico dell’UE nel 2023

Curiosità
Tagli al Finanziamento Tecnologico de UE nel 2023

Il settore tecnologico europeo nel 2023 sta affrontando cambiamenti significativi, riflesso di una tendenza economica globale più ampia. Tra le sfide principali vi sono l’alta inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e le incertezze geopolitiche. Questi fattori hanno influenzato il finanziamento del capitale di rischio (VC), con un impatto particolarmente forte sulle startup al di fuori degli Stati Uniti.

Secondo Atomico, una società di venture capital di primo piano, le aziende europee dovrebbero raccogliere circa 42 miliardi di dollari nel 2023, una cifra significativamente inferiore rispetto agli 85 miliardi raccolti nel 2022. Si assiste a una riduzione del finanziamento a tutti i livelli, dalle fasi iniziali di Seed fino alla Serie C, con una netta diminuzione nella nascita di nuovi “unicorni” – solo 7 nel 2023 rispetto ai 48 del 2022 e 108 del 2021.

Tuttavia, ci sono segnali di una sana correzione del mercato e di resilienza nel settore: escludendo gli anni anomali del 2021 e 2022, che hanno visto un’impennata nell’uso della tecnologia e nel finanziamento degli investitori durante la pandemia, le cifre attuali suggeriscono un modello di crescita più lento e sostenibile. Il valore totale dell’ecosistema tecnologico europeo è tornato al suo picco del 2021 di 3 trilioni di dollari, grazie a un afflusso costante di nuove startup e a un predominio di round di finanziamento stabili o in crescita.

Un altro aspetto importante è la riduzione dei finanziamenti da parte degli investitori crossover, che investono sia in aziende tecnologiche private che pubbliche. I loro investimenti sono scesi da quasi 100 mega-round nel 2021 a soli quattro nel 2023. C’è stata anche una notevole diminuzione nei round di finanziamento a nove cifre, con solo 36 round di 100 milioni o più nei primi nove mesi del 2023.

Nonostante il calo generale, alcuni settori come la tecnologia climatica e l’intelligenza artificiale (AI) continuano ad attrarre notevole attenzione e finanziamenti. La tecnologia climatica è emersa come il settore leader in Europa, rappresentando il 27% di tutti i capitali investiti nel 2023. La crescita del settore della tecnologia climatica è triplicata rispetto al 2021, evidenziando l’attenzione dell’Europa sulle tecnologie sostenibili.

Nel frattempo, sul fronte del finanziamento governativo, si segnalano potenziali tagli al budget per Horizon Europe a causa della crisi del bilancio tedesco. La Germania sembra propensa a rifiutare la proposta della Commissione di aggiungere 100 miliardi di euro al bilancio dell’UE per i prossimi sette anni. Questo top-up avrebbe incluso 10 miliardi di euro per un nuovo programma strategico di tecnologia, la piattaforma Strategic Technologies for Europe (STEP), che a sua volta avrebbe iniettato fondi extra in numerosi fondi di investimento tecnologico dell’UE, compresi 2,6 miliardi di euro per il fondo di avvio di Horizon Europe, il Consiglio Europeo per l’Innovazione.

Tuttavia, senza il sostegno del maggior contribuente al bilancio dell’UE, il programma STEP potrebbe non essere realizzato. Questo muove segnala che le finanze governative si stanno stringendo in tutta l’UE, sollevando dubbi sul futuro finanziamento per la ricerca e l’innovazione in un momento in cui la comunità della ricerca e il Parlamento europeo sostengono che le spese attuali dovrebbero raddoppiare.

C’è supporto evidente per la ricerca, ma i governi nazionali non escludono ancora tagli minori al programma di ricerca da 95,5 miliardi di euro. In Germania, un recente congelamento delle spese governative dovuto a una decisione della corte costituzionale ha ulteriormente complicato la situazione. Questo solleva la questione se le difficoltà di bilancio dell’UE e il restringimento dei portafogli stiano minando la volontà del blocco di spendere denaro per la ricerca e l’innovazione in un momento in cui le sue transizioni verdi e digitali richiedono investimenti significativi.

Mentre la situazione è sempre più difficile, il Parlamento europeo, che deve approvare le decisioni finali sul bilancio, tende generalmente a difendere la spesa dell’UE dai tagli. Tuttavia, questo non significa che non ci sia motivo di preoccupazione mentre Bruxelles si prepara a redigere la visione e il bilancio per il prossimo programma di ricerca dell’UE, FP10.

Reinhilde Veugelers, economista presso la KU Leuven e senior fellow presso il think tank Bruegel, afferma che il dibattito sul bilancio segnala un crescente desiderio degli stati membri di investire nelle proprie industrie, piuttosto che investire in sviluppo e innovazione a livello dell’UE. Questo diventa ancora più complicato poiché il supporto a livello di UE favorisce la ricerca applicata più vicina al mercato e a livelli di prontezza tecnologica (TRL) più elevati.

Questo scenario di bilancio presenta una situazione mista ma alla fine resiliente per il settore tecnologico europeo. Mentre i finanziamenti di VC sono diminuiti, in particolare per le startup in fase avanzata, il valore complessivo dell’ecosistema rimane forte. Il cambiamento nel focus degli investitori dalla IA alla tecnologia climatica segnala un cambiamento più ampio nelle priorità settoriali. Nonostante le sfide, l’industria tecnologica europea continua a dimostrare adattabilità e potenziale per una crescita sostenuta.

Foto@Pixabay

Related Posts

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *